Villa Flora

L’attuale nome della villa deriva dalla denominazione “Hotel Flora”, assegnato al complesso dalla Casa generalizia dell’Ordine dei Servi di Maria. Espropriata nel 1975 dalla Regione Lazio per la “realizzazione di un parco pubblico attrezzato nel Quartiere Gianicolense” fu acquisito dal Comune di Roma nel 1978.
La villa, nota nei documenti ottocenteschi e novecenteschi come Villa Signorini, è costituita da un casino nobile, di forme eclettiche ispirate a modelli neomedioevali e neorinascimentali, con torre provvista di bifore e merli. Sono inoltre visibili i resti di due serre, in ghisa e vetro, anch’esse di forme neomedioevali.
Piacevole è il parco, costituito da un lungo viale fiancheggiato da cipressi, che sale dalla via Portuense alla sommità dell’altura, dove sono gli edifici; le pendici sulla sinistra presentano numerosi esemplari di pini, palme e cedri.

Potrebbe essere il fiore all’occhiello dell’amministrazione, un eccellente spazio a misura d’uomo.
Purtroppo è un’antica villa gentilizia degradata, abbandonata e recintata, un pugno in un occhio per la splendida cornice di verde che circonda l’edificio storico.
Manca un piano serio di utilizzo della villa e la manutenzione dal 1978 non è stata mai effettuata, numerosi extracomunitari bivaccano negli edifici storici ormai diroccati.
La notte l’area rimane aperta priva di illuminazione e la villa diventa terra di nessuno e utilizzata come dormitorio e per attività illegali.
L’antica villa gentilizia ottocentesca e gli edifici circostanti, notevoli esempi di modelli storici neorinascimentali e neomedievali, versano in pessimo stato di conservazione e tutti in stato di abbandono.