Corviale

Corviale è il nome della zona urbanistica 15f del XV Municipio di Roma Capitale. Si estende sul suburbio S.VIII Gianicolense.

Con il nome “Corviale” o più correttamente “Nuovo Corviale” (il “Serpentone” per i romani) si identifica un gigantesco edificio costruito lungo la via Portuense. Doveva essere il primo quartiere satellite o città satellite in grado di offrire ai suoi abitanti tutti i servizi necessari. La logica dell’intervento, rivelatasi ben presto visionaria, si ispira alle soluzioni residenziali del primo razionalismo e presenta chiari riferimenti, sviliti da un’attuazione non corretta nel momento della realizzazione dell’opera, alle teorie sulle “Unités d’Habitation” di Le Corbusier, di cui un esempio solo in parte attuato si trova a Marsiglia

L’edificio

Di proprietà dell’Istituto Autonomo Case Popolari, è stato progettato nel 1972 da un team di architetti: Federico Gorio, Piero Maria Lugli, Giulio Sterbini, e Michele Valori, coordinati da Mario Fiorentino. Rappresenta probabilmente il più lampante errore di programmazione architettonica nella storia dell’urbanistica italiana. Non è mai stato completato totalmente. Le prime abitazioni furono consegnate nell’ottobre 1982, ma già qualche mese dopo avvennero le prime occupazioni abusive delle abitazioni da parte di settecento famiglie. Costituito da due stecche, una verticale ed una più piccola e bassa orizzontale, conta un totale di 1200 appartamenti.

Anni di occupazione e totale abbandono hanno ridotto l’edificio in condizioni di degrado e fatiscenza anche se recentemente è diventato oggetto di un tentativo di riqualificazione che interessa anche il territorio circostante. La parte centrale o “spina servizi” che si trova tra le due stecche è stata completata ed accoglie alcuni uffici del municipio XV, e un centro per il disagio mentale della ASL Roma D. All’interno del palazzo sono presenti l’incubatore d’impresa del comune di Roma, un ambulatorio ASL, un centro anziani, un supermercato. Poco distante dal terminale della seconda stecca, sul luogo dove sorgeva un’area verde, è stato recentemente costruito un centro commerciale[2].

Caratteristiche

È formato da due palazzi lunghi un chilometro per nove piani di altezza (stecche), uno in fronte all’altro, con all’interno ballatoi lunghissimi, cortili e spazi comuni, e da un altro edificio lineare più piccolo che orizzontalmente si unisce al primo edificio tramite un ponte.

All’interno dei cortili vi sono per tutta la lunghezza un’altra fila di abitazioni (“case basse”) di due o tre piani che si affacciano sui cortili e sulla campagna retrostante. È interamente costituito di setti in cemento armato. Ospita ben 1200 appartamenti di diverse dimensioni, più una innumerevole serie di abitazioni sorte abusivamente negli spazi comuni e in quella che doveva essere una galleria dei negozi al 4º piano.

Nel progetto iniziale il palazzo era diviso in sei lotti: ognuno doveva essere dotato di sala condominiale per le attività comuni. Inoltre erano previsti una sala per le riunioni, un anfiteatro all’aperto, scuole, laboratori artigianali e un piano, il quarto, dedicato agli esercizi commerciali. Alcune sale condominiali andranno all’università di architettura.

Corviale nella cultura popolare

Nel 1983 il gigantesco edificio fu fatto conoscere a tutta Italia dal film Sfrattato cerca casa equo canone, con protagonista Pippo Franco, un’opera molto modesta della commedia all’italiana, dove vengono derisi i principi urbanistici e ideologici che avevano portato alla sua costruzione. Al Corviale è stata anche dedicata la canzone Serpentone dal misconosciuto gruppo romano di rock demenziale Santarita Sakkascia e la canzone “Eclissi Di Periferia” di Max Gazzè.

Secondo una leggenda metropolitana, l’architetto responsabile del progetto si sarebbe suicidato una volta vista l’opera compiuta; il fatto, privo di alcuna verità, testimonia tuttavia il mancato apprezzamento dei romani per il risultato ottenuto, per quanto basato su soluzioni in se stesse non dannose, ma inficiate dalle fasi di realizzazione. La verità però vede Fiorentino morire di arresto cardio-circolatorio a seguito di una riunione di condanna da parte dei colleghi romani e da parte dell’amministrazione che aveva commissionato il progetto. Non è escluso che la terribile riunione abbia potuto causare l’infarto, ma certo non morì suicida.

Nuovo Corviale è un complesso edilizio romano, un intervento integrato costruito negli anni settanta dall’Istituto Autonomo Case Popolari, che si colloca a sud-ovest della città, nel territorio della XV circoscrizione, a destra della via Portuense e in direzione di Fiumicino (a circa2 Kmdal raccordo anulare).

Il comprensorio si sviluppa per la lunghezza di circa un chilometro è alto nove piani, più due cantine e seminterrato, 1202 appartamenti, in cinque corpi, un edificio più basso in parallelo ed una terza costruzione posta trasversalmente, proiettato verso il quartiere esistente di Casetta Mattei, come ‘una mano allungata per un’integrazione tra vecchio e nuovo tessuto urbano’. Una strada pedonale lo attraversa, fiancheggiata da qualche negozio.

Al di là dell’anello stradale principale c’è un centro scolastico con una materna, un’elementare ed una media. Il complesso comprende un anfiteatro all’aperto (terzo lotto), una sala per le riunioni (quarto lotto) e cinque sale condominiali; il quarto piano, per tutta la sua lunghezza, è destinato a botteghe artigiane e servizi, doveva essere, infatti, quel piano riservato a impianti collettivi e invece è rimasto per anni inutilizzato, a parte qualche sporadica iniziativa immediatamente rientrata.

Il progetto

L’originale edificazione, oggetto di innumerevoli, spesso inopportune, attenzioni da parte della stampa romana, si richiama, come radice culturale, alle teorie dell’architetto francese degli anni venti, Le Corbusier.

Lo IACP della Provincia di Roma ha affidato il disegno all’équipe di 23 progettisti diretta dall’architetto Mario Fiorentino.

La parte più rivoluzionaria di Corviale sono i servizi e gli impianti collettivi, progettati per un’estensione tre volte più ampia degli standard minimi fissati per legge: teatri all’aperto, uffici, sala per riunioni, sale condominiali, biblioteca, scuola d’arte, palestra coperta, asili nido, scuole materne, elementari e medie, consultorio pediatrico, farmacia, mercato coperto, ristorante con sala banchetti e self-service, un gruppo di esercizi commerciali, cinque grandi spazi verdi, alcune decine di locali destinati a botteghe artigiane, studi professionali, ambulatori.

Il tutto sovradimensionato perché doveva servire anche il quartiere circostante ed altri 20 palazzi che avrebbero dovuto sorgere nel piano zona per un totale di altri 1500 abitanti.

La storia

La prima pietra viene posta il 12 maggio del 1975, mentre le prime case vengono consegnate nell’ottobre del 1982.

Fin dall’epoca della sua edificazione il complesso di Nuovo Corviale, viene preso di mira da più cittadini con impellente necessità di un’abitazione.

L’iniziale occupazione risale al 1983, quando 700 famiglie prendono d’assalto il palazzo ed entrano con la forza negli appartamenti e si conclude con l’attendamento nel piazzale sottostante di 150 nuclei per circa un anno e mezzo.

La seconda è quella conclusasi oramai dal Natale del ’95: i circa 200 peruviani che si erano insediati nei manufatti abbandonati della spina centrale sono stati fatti evacuare con uno ‘sgombero morbido’ organizzato dall’assessore alle Politiche Sociali con l’Istituto di Studi Latino Americani.

La terza occupazione è quella relativa al quarto piano, occupato da ‘autocostruttori’ che, per insediarsi, hanno approfittato del disservizio delle istituzioni. Si tratta di una sessantina di famiglie, perlopiù giovani coppie, spesso figli dei regolari assegnatari, che hanno occupato un negozio, uno slargo, una sala condominiale del piano lasciato libero.

Numerosi altri, infine, sono i tentativi di occupazione che quasi mensilmente vengono segnalati alle istituzioni, di un locale restituito allo Iacp di ambienti per uso sociale.

Il Municipio Roma XV ha stabilito a Corviale sede del Consiglio Municipale e degli uffici tecnici.