Trullo-Montecucco

Trullo è il nome della zona urbanistica 15d del XV Municipio di Roma Capitale. Si estende sul suburbio S.VII Portuense.

Storia

La presenza di un sepolcro romano del I secolo alto 5 metri posto lungo l’argine del Tevere la cui forma ricorda quella dei trulli pugliesi, da l’attuale nome alla borgata.

Il sepolcro, inizialmente chiamato Turlone, Torraccio ed, infine, “Trullus de Maximis”, risulta essere stato proprietà di un certo Massimo “Donne Rogata” nel XIII secolo.

La Borgata fu costruita a partire dal 1939, col nome di “Costanzo Ciano”, quale “residenza temporanea” dei cittadini del Rione Monti, sfollati per la demolizione e costruzione di Via dei Fori Imperiali, per poi, dopo la guerra, assumere il nome di “Duca d’Aosta”.

Il nome

Il nome attuale fu assegnato nel 1946.

Attorno agli anni Sessanta, in alcuni ambienti del Quartiere si sviluppò un dibattito sul Trullo, dal quale scaturì la proposta di chiedere il cambiamento del nome della Borgata. Una rappresentanza di abitanti del Trullo recatasi alla Toponomastica del Comune di Roma, propose due nuove denominazioni: ‘Valle Portuense’, oppure ‘Borgata San Raffaele’, dal nome dell’angelo patrono della Parrocchia.

L’esito fu negativo. Effettivamente non c’erano validi motivi per questo cambiamento. Sembrerà curioso, ma alla richiesta delle ragioni che spingevano molti a chiedere questa modifica, la risposta più frequente era: ‘Trullo fa rima con citrullo’.

Esaminiamo allora questo nome.
Bisogna innanzitutto consultare il dizionario della lingua italiana per vedere cosa dice di questo sostantivo, per la verità abbastanza singolare. Cominciamo dunque con lo Zingarelli, il quale dà, del nome ‘trullo’, questo significato: ‘sorta di abitazione di forma rotonda a tetto conico, nella penisola Salentina’. Bene. E’ un bell’esempio di architettura; chi non conosce o non ha visto almeno una volta una cartolina illustrata di Alberobello, con le sue piccole e graziose costruzioni di pietra che si distinguono appunto per la caratteristica del tetto a forma conica? Perfino la chiesa di questa bella cittadina ha il tetto formato da numerosi coni che danno l’impressione di tanti gelati capovolti. Oltretutto i trulli di Alberobello sono monumento nazionale e formano il vanto degli abitanti di questa città pugliese. Nella stessa Borgata vivono alcune stimate e laboriose famiglie di Alberobello, le quali sentono molto vivo l’attaccamento a quel lembo di terra del meridione d’Italia.

Ma procediamo nella consultazione dello Zingarelli. Come aggettivo ‘trullo’ ha significato di grullo, che lo stesso Zingarelli traduce a sua volta con: stordito, stupido, melenso, minchione, ingenuo e credulone. Andiamo a vedere qualche altro testo, per esempio il Novissimo Melzi, il dizionario enciclopedico linguistico italiano. Come per il citato Zingarelli, il Melzi dà all’aggettivo ‘trullo’ un significato quasi analogo: citrullo, in senso di sciocco e stolido. La stessa cosa fa il dizionario Garzanti, il quale, dopo aver precisato che l’origine etimologica del termine trullo deriva dal greco ‘troulloe’ (trullòs), conferma i significati sopra annotati di sciocco, stupido, ecc. Anche un altro diffusissimo dizionario, il Palazzi, ci ripete le stesse cose poco simpatiche appena esposte. Si consiglia poi di non dare mai del ‘trullo’ ai toscani, poiché nel loro dialetto è un termine ancora più offensivo.

L’origine di questo vocabolo risale probabilmente al periodo Megalitico come le ‘Nuraghe’ della Sardegna, ma aveva anche diversi altri significati. Veniva usato in passato per indicare il tuorlo dell’uovo, ed era chiamata trullo, un’antica macchina guerresca, una specie di catapulta usata in battaglia per lanciare sassi e saette. In vecchi trattati di architettura, infine, venivano indicati con il termine tru}lo alcuni elementi architettonici tra cui gli archi, i fornici ed alcune costruzioni a pianta circolare. Nel Medio Evo, a Roma, erano noti con il nome di trullo, molti edifici e monumenti. Nel ‘Liber Pontificalis” per risalire ad una delle più antiche citazioni che si conoscano dell’epoca di Papa Sergio (687-701), viene usato questo vocabolo allorché si parla di una copertura di piombo effettuata sul trullo della Basilica dei Santi Cosma e Damiano al Foro Romano. Per trullo si intendeva, evidentemente, la cupola della chiesa.

Molti altri edifici curvilinei o rotondi furono pure indicati con questo nome. Val la pena di citare almeno i più importanti, o quantomeno quelli di maggior grandezza, che vanno individuati principalmente tra i circhi, i teatri e le torri. Nei secoli XI e XII, nel Circo Massimo esisteva una costruzione detta ‘trullo’ di cui però non abbiamo nessuna descrizione. Un ‘Trullus Joanpes de Stacio’ era localizzato vicino la chiesa di Santa Caterina dei Funari. Il celebre teatro di Pompeo, monumentale edificio ad emiciclo che si trovava nei pressi dell’attuale Campo de’ Fiori, nel Medio Evo era anch’esso comunemente chiamato Trullo. Ancora con il nome di trullo, era indicata un’altra torre visibile da piazza del Popolo e che sorgeva lungo la via Flaminia; questa torre, a pianta circolare, dava il nome alla campagna circostante, che fu nota come ‘Vigna del Trullo’.
Un’altra costruzione ad emiciclo, che sorgeva nelle adiacenze della Torre delle Milizie, fu detta ‘Trullo degli Arcioni’. L’attuale piazza di Pietra, era chiamata piazza del Trullo. Qui si trovavano due edifici che portavano il nome di Trullo; il primo era di forma poligonale e riceveva luce dall’alto attraverso un’apertura praticata nella volta a calotta, ed il secondo era una chiesina dedicata a ‘Sancto Stephano de Trullo’, la quale fu officiata per parecchi secoli. Attualmente purtroppo tutte queste costruzioni sono scomparse.

Per terminare ricordiamo che tale nome in antico non era usato soltanto a Roma, ma era conosciuto e utilizzato anche in paesi molto lontani.

Nei documenti della Chiesa, si legge che nell’anno 680, nel Sacro Palazzo Imperiale di Costantinopoli si tenne un Concilio Ecumenico che fu detto ‘Trullano’, dal luogo di riunione che era una grande sala a cupola; un successivo Concilio, sempre tenuto a Costantinopoli nel secolo seguente, fu pure detto ‘Concilio in Trullo’ per la stessa ragione. Come si vede, questo nome ha avuto anche un significato sacro e un passato illustre.

Montecucco

La collina ad Occidente dei Monti del Trullo e’ quella cosiddetta dei Diamanti o di Montecucco.

E’ una terrazza panoramica sull’ansa del Tevere che va dall’Eur a Ponte Galeria.

Molto importante dunque dal punto di vista ambientale e paesaggistico, la collina e’ inoltre l’area principale di verde a servizio dei quartieri limitrofi.

La Torre Righetti ne domina la cima.

Procedendo sull’autostrada Roma – Fiumicino in direzione Roma o seduti sul trenino da Ostia o su quello dall’aeroporto, si nota una singolare costruzione cilindrica sulla sommita della collina poco prima della Magliana. E’ un insolito edificio formato dall’intersezione di due cilindri. Un corpo rotondo piu ampio a terrazzo, racchiude un agile fabbricato cilindrico in laterizio, di diametro minore.

Sulla porta d’ingresso, di quello che doveva essere un belvedere o una casina di caccia, una scritta datata 1825 ricorda il committente dell’opera, tale “Cavalier Righetti”.