Casal Brunori

Casal Brunori è un’area urbana del XII Municipio di Roma.
La tenuta di Casal Brunori si estende sulla zona Z.XXVIII Tor de’ Cenci, nell’area sud del comune, esternamente al Grande Raccordo Anulare, fra la via Pontina ad est e la via Cristoforo Colombo ad ovest, subito dopo Mostacciano B.

Storia

All’interno di questo quartiere, si eleva sulla sinistra di via Caduti per la Resistenza (angolo via Eroi di Trilly), presso il palazzo dell’Enasarco, la Torre Brunori, costruita sui resti di una cisterna romana: l’antica vedetta prende il nome da Brunoro di Gambara, conte amico del Farnese che nella seconda metà del XVI secolo possedeva questi territori ma nella carta di Eufrosino è segnata come “Morone”. Era una delle torri di guardia lungo l’antica Via Laurentina e lungo l’asse Ostiense – Appia, estendendo il suo controllo anche alla via che univa la costa ai Colli Albani.
Le recenti indagini archeologiche, svolte nel comprensorio di Casal Brunori, sono state condotte su di una superficie di circa 10 ettari, costituita da una propaggine collinare del complesso sedimentario vulcanico della Campagna Romana; l’area archeologica in un settore compreso tra le attuali vie C. Maestrini e I. Versari, ha rilevato ininterrotta frequentazione da epoca arcaica ad imperiale. La zona era attraversata da un tracciato stradale di epoca romana con pavimentazione in blocchi di selce sparsi dalle arature, identificabile con un segmento dell’antica arteria di collegamento Ostiense – Appia, rintracciata dalla SAR anche verso ovest al di là della C. Colombo, nella tenuta di Mezzocammino, dove presenta una carreggiata di mt. 4 di larghezza delimitata da crepidini mentre è segnalata ad est della via Pontina da allineamenti di basoli sparsi dalle arature.
L’insediamento abitativo di Casal Brunori nasce nel VI – V sec. a.C. con edifici realizzati in materiale deperibili, organizzati in un piccolo villaggio: le strutture presentano, al di sopra di una fossa con funzioni di ripostiglio, un pavimento ligneo ed alzato in blocchi di tufo e mattoni crudi con copertura di tegole. Nel passaggio all’età repubblicana si sviluppa nella stessa area un complesso più vasto con impianto relativo ad attività agricole (basamento per torchio ed articolato sistema per lo sfruttamento delle acque): a questo insediamento corrisponde un sepolcreto composto da un nucleo di tombe a camera di età medio repubblicana caratterizzata dai tipici corredi di vasellame a vernice nera e pezzi di aes rude, rinvenuto in prossimità di una strada arcaica rimessa in luce con direzione est-ovest, all’interno di una tagliata che scende con sensibile pendenza versola via C. Colombo, identificabile verosimilmente come un troncone dell’antica viabilità di raccordo Ostiense – Appia.

In epoca imperiale l’importanza del centro si riduce e le testimonianze si limitano ad un’attività industriale di cava, tramite grotte e cunicoli, finalizzata al reperimento di materiale per la realizzazione delle numerose ville circostanti.

Ad una distanza di 1 Km. a sud, sullo stesso lato, il Lanciani (Appunti manoscritti su tavolette IGM della Campagna Romana, Biblioteca dell’Istituto di Archeologia e storia dell’Arte) riferì l’esistenza di un diverticolo che attraversava la tenuta di Casal Brunori con andamento Est-Ovest.

Tenuta di Casal Brunori

Lo scavo sistematico della zona ha evidenziato i resti di otto strutture riferibili al periodo arcaico (VI-V secolo a.C.), costituite da piccoli edifici con pianta leggermente rettangolare ad unico ambiente; la presenza di alcune tombe infantili conferma l’uso ad abitazione di tali strutture, organizzate come un piccolo villaggio anche per la presenza di due pozzi, forse di uso comune. E’ certo che l’area di queste strutture sia stata rioccupata successivamente, durante l’epoca medio repubblicana (IV-III secolo a.C.), da un vasto complesso di cui si conservano, oltre a varie fosse con materiale di scarico, anche un basamento per il torchio con attigua vaschetta e numerosi pozzi e cunicoli sotterranei collegati fra loro.

A meno di 400 metri a nord est di questo insediamento rustico è stato individuato, al confine con il comprensorio di Mostacciano, una tomba ipogea a colombario risalente alla prima età imperiale (inizi del I secolo d.C.); il sepolcro, non ancora scavato, presenta una scala di accesso ad un vano sotterraneo, con paramento interno in muratura di opera reticolata in tufo.

Un tracciato stradale di epoca romana, con pavimentazione realizzata a scaglie di basalto, attraversava l’area del comprensorio da nord ovest a sud est e collegava la Via Ostiense alla Via Laurentina (odierna Via Pontina).

Verso il limite nord della zona sono state individuate alcune aree di cava probabilmente in uso fino ad epoca imperiale, con lo sfruttamento tramite scavo in grotta e cunicoli.

Nel settore nord nord ovest del comprensorio, infine, in prossimità di una strada di epoca arcaica tagliata nel banco di tufo, sono state rinvenute cinque tombe a camera databili al IV-III secolo a.C.; probabilmente quest’asse stradale, oltre a collegare l’area delle strutture arcaiche, proseguiva a est verso la tenuta di Vallerano, dove il recente scavo di un analogo tracciato viario, presentante una biforcazione, ha rilevato la presenza puntuale di tombe a camera dello stesso tipo e periodo.