Papillo

Posizionato al centro del parco naturale Laurentina-Acqua Acetosa Ostiense prevedeva: la costruzione di alloggi, nido, materne, elementari, centro polivalente, centro sportivo, tre casali a disposizione della comunità, due centri commerciali, uno stabile uso uffici, una strada a doppia corsia che lo collegava con via di decima e via laurentina,in pratica un paradiso immerso nel verde a due passi dall’EUR.
Poi:
è sparito il primo centro commerciale trasformato in abitazioni.
Si sono aggiunti altri 4 palazzi per un totale di 80.000 metri cubi che  sono cascati sulle spalle da una compensazione per la costruzione di un albergo per i pellegrini del giubileo del 2000.
I casali non sono stati ristrutturati e sono stati concessi ad uno dei costruttori.
Via dell’Acqua Acetosa Ostiense non sarà più allargata ma solo messa in sicurezza.
I fondi per allargare i ponti che congiungono Acqua Acetosa Ostiense con via di Decima sono stati dirottati verso un altro quadrante del XII dove sono previste delle compensazioni di Parnasi.
È sparito il centro polivalente ed al suo posto arriverà un campo da golf che mangerà una parte delle riserva naturale, lo chiamano “punto verde qualità”.
È sparito il secondo centro commerciale, i costruttori si rifiutano di farlo forse in attesa del cambio di destinazione anche di queste cubature.
È sparito il verde pubblico attrezzato, trasformato in una discarica a cielo aperto e mai manutenuto.
Si sono perse le tracce dell’asilo nido.
La commissione di vigilanza che doveva far onorare gli impegni presi dai costruttori, in 10 anni non si è mai riunita, non ha mai effettuato un controllo, non si sa che fine abbia fatto.
I costruttori si permettono di fare il bello e cattivo tempo, non provvedono alla manutenzione del verde, ne a quella delle strade, aprono buche, recintano spazi, tagliano alberi e li sostituiscono con piloni dell’alta tensione, montano cartelloni.
Le prostitute hanno il loro angoletto per l’adescamento e per l’esercizio della professione.
Gli zingari si sono ritagliati i loro spazi, niente di eclatante tre quattro tende e qualche baracca all’ombra di un avvallamento.
Il Papillo è diventato il deserto dei tartari dove l’unico punto di aggregazione è un parco giochi abusivo ricavato al centro di uno spartitraffico.
10 anni di amministrazioni comunali e municipali che si sono succedute, invece di adoperarsi per far lavorare la commissione di vigilanza, si sono posti come intermediari tra i residenti ed i costruttori con risultati deludenti per noi cittadini, uno sfalcio d’erba l’anno, la rimozione degli scarti di cantiere e tante tante promesse.