Trigoria

Trigoria è una frazione di Roma, situata in zona Z.XXVI Castel di Decima, nel territorio del Municipio Roma XII.
Si trova nell’area sud del comune, esternamente al Raccordo Anulare, al dodicesimo chilometro della via Laurentina.

A dare l’attuale morfologia al paesaggio ha contribuito un periodo caratterizzato da intense piogge che, con la loro azione erosiva, hanno arrotondato le fratture, suddividendo così il terreno in valli e pianure e rendendo il territorio ricco di acqua. Il nome Trigoria deriva appunto dal latino “tres gores”cioè tre fiumi o forse, da un antico luogo sacro della zona dal nome greco “tricore”, (edifici a tre corpi).

Storia

La ricchezza di corsi d’acqua e macchie boschive offrì all’uomo primitivo un ambiente favorevole alla sopravvivenza. Numerose grotte presenti in zona si assicurano la presenza dell’uomo già 10.000 anni fa. Nell’età del bronzo abbiamo una presenza umana seminomade, mentre nell’età del ferro si può cominciare a parlare di comunità stabili.

I primi abitanti furono i Rutuli che vivevano in villaggi composti da capanne a pianta circolare, con una struttura di pali di legno, tetto di paglia e pareti di rami. Trigoria è stata soprattutto una terra di passaggio, forse a causa della vicinanza della costa, che con le sue lagune e foci era molto adatta all’approdo di barche. Il leggendario Enea, infatti, sbarcò a Lavinium, l’attuale Pratica di Mare. Durante l’impero romano, la zona acquista importanza perché verso il 300 avanti Cristo venne costruito l’attuale tracciato della via di Trigoria come via suburbana che collegava alla litoranea via Severiana. Nel territorio c’erano numerosi luoghi di culto e ville patrizie: oggi, infatti, si trovano i resti di queste e di templi, cisterne e pietre miliari.

Con la decadenza dell’impero romano e le invasioni barbariche la zona si spopola. Ai tempi dell’imperatore Costantino numerose terre vengono donate alla Chiesa che per ripopolare le campagne verso la i metà dell’VIII secolo istituì le “domus cultae” villaggi agricoli autosufficienti. Nel basso medioevo, il territorio fu dato in affitto dalla Chiesa a diverse famiglie che provvidero alla costituzione delle grandi tenute agricole i cui nomi sono ancora in uso oggi: Porcigliano (cioè Castel Porziano), Castel Romano, la Perna, Vallerano, Selice (cioè Selcetta).

Nel ‘700 vi fu un avvio di riforme orientate ad abolire regimi vincolistici e ad imporre ai proprietari l’obbligo di coltivare le terre. Nel 1729 il Cardinale Giulio Alberoni acquistò la tenuta di Castel Romano, costruì il castello, fece numerose opere di bonifica dalla malaria, costruì vari casali e avviò una solida azienda agricola dando lavoro a molte persone. ).
Fu di proprietà del Laterano fino alla confisca dello Stato Italiano.

Fu poi venduta alla famiglia Rotti, proprietaria fino ai primi del 900 ed in seguito passata ai Vaselli.

Nel 1905, per bloccare questo latifondismo, ci fu un regolamento che prevedeva l’esproprio in caso di mancato uso.

Ci agganciamo alla Trigoria di oggi. Infatti, la zona, appartenente alla principessa Pallavicini, passò ai Vaselli e quindi ai De Amicis che la destinarono ad uso agricolo costruendo numerosi casali. Intorno agli anni ’50. con la redistribuzione delle grandi tenute, grazie alla riforma agraria, ci fu un massiccio insediamento di contadini che abusivamente cominciarono ad edificare. La vita quotidiana si svolgeva in modo molto semplice per le poche famiglie di contadini presenti in zona. Via di Trigoria era solo una carrareccia. La Chiesa Parrocchiale era Castel Romano. Le attività lavorative erano l’agricoltura e la pastorizia. Le case coloniche erano raccolte in gruppi o isolate e mancavano di acqua, servizi igienici e spesso anche di elettricità.

C’era un solo medico a Castel di Decima e alla Mandriola. La scuola elementare pluriclasse si trovava a Trigoria Alta e il maestro vi arrivava in bicicletta anche d’inverno. Non esistevano negozi; per il pane veniva uno dei fratelli Sbarbati da Monte Migliore, anche lui in bicicletta, per vendere e prendere le ordinazioni per il giorno seguente.
La prima corsa di autobus fu istituita nel 1964. La vera storia della borgata inizia negli anni ’60 con l’arrivo di famiglie che comprano la terra e vi si costruivano la casa. Arrivò la corrente elettrica, la strada fu asfaltata ci furono i primi negozi, la pompa di benzina, l’ufficio delle Poste.

La maggior parte dell’immigrazione avvenne negli anni ’70 e coincide con il massimo sviluppo dell’edilizia, le famiglie, con coraggio, affrontavano e risolvevano il problema casa. Solo alla fine degli anni ’80 si osserva un arresto dello sviluppo dovuto alle varie leggi .

Ci sono comunque i progetti del Comune, le varie Aree 164, che porterebbero la nostra borgata a 12.000 abitanti. i progetti sono ancora tanti: la scuola media, un  poliambulatorio, aree sportive.

L’ultimo servizio realizzato in borgata è la nuova Chiesa Parrocchiale.

Fin dal 1980, con una raccolta di firme, la gente del quartiere si è messa insieme a lavorare per realizzare questa importante necessità.

È nota per ospitare il centro sportivo Fulvio Bernardini, luogo di allenamento della squadra di calcio dell’AS Roma.
Inoltre, ospita la sede definitiva dell’Università Campus Bio-Medico di Roma che attualmente comprende due facoltà (Medicina ed Ingegneria).
Nella zona si sono già realizzate tre nuove aree abitative previste dal piano regolatore, L. 167 nuclei di edilizia economica e popolare.

Altri servizi da realizzare, una scuola media, un asilo, un poliambulatorio, il Centro Anziani, la piazza e nuove strade di collegamento.

E’stata di recente realizzata la costruzione di un cimitero che servirà i Municipi X, XI, XII, XIII e XV (esclusa zona di Ponte Galeria) .

La zona è in forte espansione urbanistica.