Tor de’ Cenci

Tor de’ Cenci è il nome della ventottesima zona del comune di Roma nell’Agro Romano, indicata con Z.XXVIII.
Si trova nell’area sud della città, a ridosso ed esternamente al Grande Raccordo Anulare.

Territorio

Nel quartiere si possono ammirare: Tenuta del Palazzo (intorno a Castel di Decima), Tenuta del Risaro (da Vitinia a Castel Porziano), Tenuta dello Spinaceto (oggi Villaggio Azzurro – Tre Pini), Tenuta Brunorio (oggi erroneamente chiamata Spinaceto), Tenuta dell’Oliveto (tra Brunori e Mostacciano), Tenuta del Sughereto (oggi Centro Aeronautico Vallerano e Valleranello), Tenuta della Perna con la Torre (allora era molto importante perché popolata), Tenuta dei Monti della Caccia.

Storia

La zona chiamata “Tor de’ Cenci” è più vasta di quanto comprende oggi il quartiere. Dai documenti a noi conosciuti non è chiaro da quanti anni è stato attribuito questo nome. D’altronde non è trascorso molto tempo, se si pensa che possa aver preso origine dalla nobile famiglia dei Cenci, anche se non è da considerarsi un fatto storicamente sicuro.

La terra dei dintorni era abitata già nell’antichità, come testimoniano gli scavi realizzati negli anni nei quali fu costruita la strada consolare “Pontina”. Si precisa che i primi abitanti costruivano le abitazioni solo sopra le colline, perché accanto alle strade in pianura c’era la palude, causa di tanta malaria. Nei primi anni dell’Impero Romano, a Tor de’ Cenci non esisteva una strada. Una via di comunicazione passava da Anzio per Pratica di Mare e per Castel di Decima, chiamato “Castro Decimo”, direttamente ad Ostia Antica, quasi interamente lungo la costa del Mediterraneo. Il mare nei secoli seguenti si è ritirato di qualche chilometro, come anche le paludi.

Successivamente tra la via Laurentina e la via Ostiense, partendo dall’altezza di Tor di Valle, fu costruita una strada per la grande Campagna Romana che si congiungeva alla vecchia strada di Pratica di Mare-Ostia, proprio al Castro Decimo, che passava anche per Tor de’ Cenci.

Il nome antico di questa tenuta sembra essere stato Fossola e soltanto nel XIV sec. appare la denominazione Tor dè Cenci, che sembrerebbe appartenere alla omonima famiglia.

Comunque già dalla fine del XIV sec. fino ai primi anni del nostro secolo, appartenne al Collegio Germanico.

Nel 1739 in zona Tor de’ Cenci, vi abitavano soltanto nove famiglie, tutte di pecorai: sei di Leonessa, una di Sonnino, una di Cascia, una di Castelluccio di Norcia. Prima di arrivare al Castel di Decima, dopo il ponticello di Malpasso tra la tenuta della Perna e quella di Brunorio, in zona Tor de’ Cenci si trovava la Capanna “Delli Bifolchi”. Questa è la prima abitazione di Tor de’ Cenci.

Nel 1864 Tor de’ Cenci si chiamava ancora “Casetta dei Bifolchi” ma dopo quell’anno non venne più nominata. Purtroppo non si è saputo più nulla e le documentazioni sono mancanti.
Anche lo sviluppo di Tor dè Cenci iniziò nel dopoguerra, con la lottizzazione abusive fatte da immigrati marchigiani, ciociari, ed abruzzesi, che diedero vita ad una piccola borgata che ha tutto l’aspetto di un piccolo paese.

La Torre dei Cenci è ancora visibile incorporata in un casale.