Spinaceto

Spinaceto è la zona urbanistica 12g del XII Municipio del comune di Roma. Fa parte della zona Z.XXVIII Tor de’ Cenci. Anche nota come Eur Spinaceto, sua denominazione progettuale iniziale, si trova a sud del Grande Raccordo Anulare, da cui dista 1 km, ed è delimitata a nord e ad ovest da via di Mezzocammino, a est dalla via Pontina.

Storia

Come i vicini quartieri di Mostacciano e del Torrino anche Spinaceto ha tratto il nome dall’antica tenuta su cui è stato edificato.

Lo “Spinaceto” della Cappella dei SS. Pietro e Paolo, appare storicamente già dal 1536 per indicare una tenuta confinante con quella di Decima; il Piano Regolatore Generale decreta la nascita ufficiale dell’Eur-Spinaceto nel 1965, nome che nel tempo viene attribuito a diversi casali vicini tra loro e dovette quindi corrispondere ad una vasta zona agricola appartenente ad un solo proprietario. All’inizio del nostro secolo troviamo che Spinaceto e la sua Pedica, per complessivi 250 ettari appartenevano in varia misura alle famiglie dei Guerrieri, Morganti ed in seguito anche ai Frascara e i Pediconi.

La tenuta è divisa in cinque fondi uno dei quali, di appena 1,32 ettari, si chiamava Spinaceto Roma – Ostia, perchè destinata ad ospitare tale ferrovia.

Nel 1910 iniziò l’obbligo di bonifica a cui seguì lo sviluppo dell’edilizia economica e popolare. Spinaceto nasce come quartiere urbanisticamente studiato a tavolino da progettisti degli anni Sessanta. Erano gli anni dell’utopia urbanistica di una città interamente costruita o, comunque, indirizzata dall’uomo nelle sue linee guida di espansione sul territorio. Spinaceto viene studiato anche in alcuni corsi di architettura per la novita’ del suo progetto: un asse viario principale che attraversa nei due sensi il quartiere, con al centro negozi e uffici all’interno di centri commerciali, ai lati solo case

Il progetto di Spinaceto si inseriva nel più ampio P.R.G. adottato nel 1962 attraverso la definizione di un Piano di Zona, del ’94, che tra diverse aree romane definiva anche le linee sulle quali sarebbe sorto il nuovo quartiere “Spinaceto” . Il clima nel quale il quartiere si è sviluppato nei suoi primi anni è stato caratterizzato da spinte utopistiche che ancora oggi lasciano tracce positive sul tessuto realizzato, a partire dai percorsi vari al verde che attraversa le cubature costruite, ma ha lasciato anche molti nodi irrisolti, in particolare alle infra-strutture culturali: mancano (pur presenti nel piano di zona) cinema e teatri in rapporto alla popolazione insediata. Manca un auditorium e un apparato museale di quartiere (molte tracce e materiale archeologico sono andate perse nella ragione edificatoria e molte se ne vanno ancora perdendo.

Pur previsto dal piano regolatore nel periodo della costruzione del quartiere, non è mai stato realizzato il capolinea della Metro B, che si ferma invece all’EUR.

Di fatto Spinaceto fu l’unico quartiere popolare che venne realizzato nel 1965 dagli architetti Moroni, Di Cagno, Barbera, Battinelli, Di Virgilio, Francione. Nato all’inizio degli anni ’70 come “quartiere dormitorio”, è poi rinato come zona commerciale (…e scolastica, viste le scuole elementari, medie e superiori qui presenti). Dista 1 km dal Grande Raccordo Anulare e meno di 5 dall’Eur. Lavori vi si stanno svolgendo oggi per il progetto “Cento piazze” del comune di Roma, altri vi si svolgeranno in futuro per la metropolitana (sdoppiamento della linea B da Magliana per Tor de’Cenci: linea B2).  La toponomastica di zona rende omaggio ai soldati caduti durante le varie guerre ed eccidi del XX secolo.

Territorio

L’area apparteneva al Comune di Roma e si estendeva per 180 ettari, coincidenti parte con la vecchia tenuta di Spinaceto (sull’altra parte della quale sorge oggi il Villaggio Azzurro) e parte con una porzione della grande tenuta di Decima.

Nel quartiere ci sono due parchi naturali.

A Spinaceto sulla sinistra del V.le dei Caduti per la Resistenza, presso un complesso (detto Palazzo Enasarco) tra i centri commerciali del Garda I e II, si trova una antica torretta di avvistamento, nota come Torre Brunori, da Brunori di Gambara, amico dei Farnese, in una carta del 1547 la torre è indicata come il Morone e risale certamente al XIV sec.
Inoltre, il quartiere presenta i resti di una villa rustica romana avente un’area di oltre 1200 metri quadri e datata tra il I secolo a.C. e il IV secolo d.C., nell’area posta tra via Alberto Cozzi e il cavalcavia di Spinaceto.

Dalla parte opposta della via Pontina si trova la Riserva Naturale di Decima-Malafede, una delle più importanti riserve naturali romane, per gli altissimi valori archeologici, naturalistici e paleontologici. Ricchissima di fauna, grande oltre 6000 ettari, è una delle oasidel WWF. Al suo interno troviamo la Torre di Perna, costruzione medievale originariamente destinata alla salvaguardia della omonima Valle di Perna, oggi Casa Del Parco.