Settecamini

Settecamini è il nome della sesta zona del comune di Roma nell’Agro Romano, indicata con Z.VI.
Il toponimo indica anche la zona urbanistica 5l del V Municipio.
Si trova nell’area est del comune, a ridosso ed esternamente al Grande Raccordo Anulare e a ridosso del confine con il comune di Guidonia Montecelio.

Storia

Nasce come borgata rurale ai primi del novecento su territori di proprietà del duca Leopoldo di Torlonia.
Il toponimo attuale inizia a essere usato solo a partire dalla seconda metà dell’800.
In epoca medievale la località veniva chiamata “Campo dei Sette Fratelli” o “Forno dei Septe Fratri” in relazione alla leggenda di Santa Sinforosa e dei suoi sette figli (Crescente, Eugenio, Giuliano, Giustino, Nemesio, Primitivo e Statteo).
Successivamente venne chiamata Forno o Osteria del Forno in riferimento al casale posto a sud della Tiburtina, che oggi viene indicato come Casale di Settecamini dunque quello con lo stemma dei Cesi di Acquasparta sul portale, che ne furono proprietari fino alla fine del 1500.
Di fronte, è invece il Casale della Tenuta del campo dei Sette Fratelli (o Forno dei Sette Fratelli) proprietà dei principi di Torlonia.
Furono proprio loro a vendere al Comune il terreno per la costruzione della borgata Settecamini, nel 1915, nel programma di bonifica e risanamento dell’Agro Romano.

Settecamini è ricca di reperti archeologici preziosi.