Ostiense-San Paolo

L’Ostiense è fra i primi 15 quartieri nati nel 1911, ufficialmente istituiti nel 1921 e prese il nome dalla via Ostiense.

Nel quartiere sorge la Basilica di San Paolo, intorno alla quale, nel IX secolo, iniziò a formarsi un insediamento fortificato che prese il nome di Giovannipoli, da Papa Giovanni VIII.

Il quartiere ha visto iniziare il proprio sviluppo urbanistico intorno al 1907, quando il sindaco Ernesto Nathan iniziò a promuovere la creazione di un quartiere industriale all’inizio della via Ostiense. Su questo impulso, e complice anche il Piano Regolatore del 1909, furono costruiti il Porto Fluviale, il Gazometro, la Centrale Montemartini e i Mercati Generali.

Da sempre considerato come quartiere rosso, povero ed operaio, dove militavano bande di partigiani comunisti ed un tempo famoso per i Mercati Generali e le trattorie romane.

Territorio

Subito a sud di Testaccio si estende il quartiere industriale di Ostiense, nata come zona industriale, l’area dell’Ostiense ha conosciuto negli ultimi anni significative trasformazioni, sollecitate dall’insediamento su vasta scala dell’università Roma Tre e da alcune importanti novità tra le quali si segnalano il trasferimento dei Mercati Generali e la creazione di nuovi impianti di produzione culturale.

Al di là di questi fatti più rilevanti vi è in tutto il territorio, specie nelle aree a ridosso dei Mercati Generali, del Gazometro e della riva destra del Tevere, un proliferare di nuove iniziative legate in parte ad attività culturali, e in parte a forme diverse di svago e sciabilità. Non esiste alcun altra zona della città che stia conoscendo innovazioni di altrettanto rilevanti significato, spessore, ed articolazione. Peraltro si tratta di una vasta zona della città, praticamente a ridosso del centro storico, che costituisce indubbiamente un’area strategica per lo sviluppo di Roma nel prossimo decennio. Fino a pochi anni fa, si veniva nel quartiere Ostiense solo per raggiungere la vicina basilica di San Paolo fuori le mura, ma oggi vale la pena farci un giro anche solo per ammirare le collezioni capitoline della Centrale Montemartini, la prima centrale elettrica romana riconvertita in sede museale. Di fatto la via Ostiense è un collegamento tra la Piramide Cestia e la basilica di S. Paolo; la Piramide Cestia è un monumento funerario dedicato al membro del Collegio dei Septemviri, morto probabilmente nel12 a.C., Caio Cestio Epulone. La sua altezza è parzialmente nascosta dall’attuale piano stradale, rialzato rispetto ai tempi antichi; inglobata nelle Mura Aureliane durante la loro costruzione, affianca la Porta Ostiense, l’antica porta con torrioni difensivi che si apre sulla via che unisce Roma ad Ostia, notevolmente simile alla vicina Porta Appia.

La Basilica di San Paolo fuori le mura è una delle quattro basiliche patriarcali di Roma, la seconda più grande dopo quella di San Pietro in Vaticano. Sorge lungo la Via Ostiense, vicino alla riva sinistra del Tevere, a circa due km fuori dalle mura Aureliane. La Basilica è stata costruita sul luogo che la tradizione indica come quello della sepoltura dell’apostolo Paolo (a circa 3 km dal luogo – detto “Tre Fontane” – in cui subì il martirio e fu decapitato); la tomba del santo si trova sotto l’altare maggiore, detto altare papale.

Il 30 marzo del 2008, è stato inaugurato, nel parco Schuster, un monumento commemorativo per le vittime dell’attentato del 12 novembre 2003 alla base militare di Nassiriya. L’opera è stata progettata dallo scultore Giuseppe Spagnulo.

È difficile cancellare siti emblematici, come il Gazometro, dal panorama romano! In parte si è già cominciato a mettere mano alla ridda di progetti di riqualificazione, di quell’area un tempo solo di industria: già adesso, qui si cerca una casa un po’ diversa, di frontiera, terreno di caccia di loft stile newyorchese con affaccio sul Tevere, spazi choc dentro ex consorzi agrari, vecchi mulini e pastifici, tra le smisurate metrature che occupano l’ex mattatoio e le sue molte strutture satellite, come la quasi sconosciuta “Pelanda”, l’ex scuoiatoio dei suini, il vecchio Campo Boario, i caseggiati della Croce Rossa. Una downtown romana, che però ha già espanso il suo appeal nel film “Le fate ignoranti”, e che ha già convinto molti fiutatori di tendenze a prender casa in luoghi apparentemente incongrui come gli ex Mulini Biondi, enorme e sgraziato edificio industriale trasformato in un complesso abitativo di pregio assai originale.

E ancora: procederà il recupero del Teatro India, sede scapigliata del Teatro di Roma e lì accanto, su Lungotevere Papareschi, nei vecchi capannoni di archeologia arriveranno alloggi universitari. Novità anche per i due lungoteveri “spezzati” all’altezza di via Papareschi e Riva Ostiense: verranno completati, con due nuovi ponti, uno solo pedonale verso l’ area Papareschi, l’altro, per le auto, a ridosso della Centrale Montemartini, con una nuova strada che collegherà Ostiense a Marconi passando dentro un’area Enel, scavalcando il ponte, e girando sul lungotevere Pietra Papa. Per 35 miliardi, l’Italgas si appresta a cederla al Comune che vorrà realizzarvi la Città della Scienza. Ma qui occorrerano bonifiche per il sottosuolo pieno di scarichi inerti, la pedonalizzazione di piazzale Ostiense, entro il 2005 la “rifondazione” dei Mercati Generali, struttura stile Covert Garden. Il Lungotevere dei Papareschi è stato aperto nel 2005, consentendo così di raggiungere più semplicemente il Teatro India. Mentre il Lungotevere degli Artigiani (per il quartiere Marconi), Riva Ostiense (per il quartiere Ostiense) e Lungotevere Testaccio (per il quartiere Testaccio), sono ancora oggi chiusi e non comunicanti con il tessuto viario circostante.

Rifacimento del ponte dell’Industria (Ponte di ferro) oggi strettoia carrabile ad una corsia per senso di marcia, che rappresenta l’unico collegamento diretto tra i quartieri Marconi e Ostiense. Il nuovo ponte dovrebbe essere dotato di due corsie per senso di marcia, oltre alla corsia di emergenza, e ad ampi marciapiedi. Apertura del Lungotevere dei Papareschi e sua ricongiunzione (mediante un passaggio al di sotto della linea ferroviaria Roma Civitavecchia, del ponte dell’Industria e dell’edificio ex Mulini Biondi) al ponte di Testaccio attraverso il Lungotevere degli Artigiani. Riorganizzazione urbana e funzionale del Lungotevere dei Papareschi come sistema viario attrezzato (verde e parcheggi interrati), ricollocazione delle aree funzionali aperte in disuso oggi situate in prossimità di via Antonio Pacinotti (depositi di materiali edili e ferrosi) nonché dei depositi AMA situati in prossimità dell’ex Consorzio Agrario. Aperture parziali dei muri di recinzione del comprensorio Mira Lanza e riconnessione delle nuove realtà funzionali con l’intorno urbano del quartiere Marconi e con la via e il Lungotevere dei Papareschi.

Realizzazione di un nuovo ponte pedonale a congiunzione del Lungotevere dei Papareschi con riva Ostiense, in prossimità del Teatro India da un lato, e in vicinanza dell’accesso sul lato Tevere della Città della Scienza dall’altro. Nell’area industriale Italgas affacciata sul Tevere sorgeranno la Città della Scienza, in parte inserita nel grande Gazometro, di 114 metri di altezza, che ne sarà il simbolo, e la biblioteca centrale dell’Università Roma Tre, collocati all’interno di un parco urbano. Insieme al museo già operante nell’ex centrale Montemartini, questi nuovi servizi, contribuiranno a caratterizzare in termini culturali l’area. Un ponte pedonale, il “Ponte della Scienza”, esito di un concorso di progettazione, collegherà il complesso della Città della Scienza a quello previsto sulla sponda destra del Tevere, nell’area dell’ex saponificio Mira Lanza, di circa 9 ettari, inutilizzato da oltre vent’anni. E’ il luogo dove è già iniziata l’attività del Teatro India, il secondo teatro comunale; l’intervento completo di recupero doterà il teatro di tre sale di cui due da 300 posti e, nell’area antistante l’edificio recuperato, un teatro all’aperto per circa 500 posti. Sulla medesima area saranno inoltre realizzati un parco pubblico di circa due ettari, una Casa dello Studente per 600 universitari e un sistema di servizi privati, prevalentemente di tipo alberghiero.