Monte Spaccato

Dopo l’Acquafredda,la via Cornelia arriva in località Montespaccato. Il nome deriva dalle “spaccature” dei monti provocate appunto dalla via Cornelia Antica che si intersecava sul primo monte con via dell’Acquafredda e sul secondo con l’attuale via Cornelia. In questa area sono state trovate molte testimonianze sia Etrusche che Romane consistenti, per lo più, in tombe e ville.

Montespaccato, già Borgata Fogaccia, è una frazione di Roma Capitale (zona “O” 13), situata nel territorio del Municipio Roma XVIII.

Si estende sul suburbio S.IX Aurelio, a ridosso del Grande Raccordo Anulare, tra la via di Boccea e la via Aurelia.

Storia

La borgata ebbe le prime tracce di insediamento moderno negli anni trenta, sui terreni lottizzati dal Conte Fogaccia e sugli appezzamenti del Vaticano.

Si espande sulla via Cornelia (nuova), che nulla ha a che vedere con l’antica via Cornelia, una delle strade più antiche di Roma il quale destino resta ancora per la maggior parte sconosciuto, di essa si sa solo che fu una strada alternativa alla via Aurelia (il percorso è quasi parallelo ed in parte sovrapposto) che partiva dall’attuale zona dell’Ospedale S. Spirito fino a raggiungere la campagna romana fino all’antica città Caere (attuale Cerveteri).

Montespaccato ospita una grande quantità di popolazione di origini del sud Italia.

Nella piazza Cornelia è presente, oltre ad un edificio dei primi del ‘900 e alla parrocchia di Santa Maria Janua Coeli, la torre serbatoio che raccoglieva l’acqua proveniente dall’Acquedotto del Peschiera.

A Montespaccato c’è uno dei più grandi centri sportivi d’Italia, ci sono uffici di importanti aziende e multinazionali, e un grande centro commerciale.

Gli abitanti del quartiere sono soliti a suddividere, amichevolmente, la zona in tre parti: Monte (l’anello di via Enrico Bondi e via Antonio Pane), Valle (la valle che percorrela via Cornelia) e Caserma (la zona intorno a Largo Re Ina dove ora c’è la caserma dei Carabinieri, una volta casa del Fascio).

Casale Fogaccia

Sempre in via dell’Acquafredda troviamo il casale Fogaccia, fatto costruire dal conte Piero Fogaccia su progetto di Marcello Piacentini nel periodo compreso tra il 1922 ed il 1929. In questo edificio è possibile trovare delle soluzioni architettoniche di varia provenienza: elementi tipici delle ville insieme a quelli dei casali dell’Agro romano, riferimenti alle fortezze con bastioni, finestre e portali di chiara ispirazione cinquecentesca e moderna, pareti a copertura liscia e rustica con l’uso di materiali come la pietra incerta ed il tufo.

L’arch. Marcello Piacentini volle sperimentare, per la prima volta in questa villa, la collocazione della sala destinata a soggiorno a metà tra il piano terreno rialzato ed il primo piano. La soluzione veniva praticata perché con una sola rampa di scale era possibile collegare i due livelli: una concezione costruttiva completamente innovativa per le case private.Gli interni furono realizzati con materiali pregiati ma conformi allo stile del casale rustico.Sopra il portone principale è posto lo stemma dei conti Fogaccia, che ritroviamo realizzato in ceramica, anche nel pavimento d’ingresso.