Magliana è il nome della zona urbanistica 15e del XV Municipio di Roma Capitale. Si estende sulla zona Z.XL Magliana Vecchia. Prende il nome dal corso d’acqua che ivi scorre, la Magliana.
L’attuale Magliana, che fu tra le zone più importanti della periferia di Roma antica, è il risultato di una incontrollata speculazione edilizia condotta nella capitale dal dopoguerra.
Il quartiere, che fu costruito a metà degli anni ’60, sorge su un ansa del Tevere al di sotto del livello degli argini del fiume; è di fatto esposto al rischio di inondazioni qualora il Tevere dovesse straripare.
La nascita di costruzioni abusive e di fabbricati industriali in una parte di territorio resasi sempre più popolosa, ha contribuito ad offuscare la memoria storica di una zona di notevole interesse storico-archeologico.
Particolare importanza rivestono le Catacombe di Generosa, un antico cimitero situato su un’altura della Magliana, in cui furono sepolti i corpi dei fratelli Simplicio e Faustino, uccisi durante la persecuzione di Diocleziano nel 303 d.C.
I due martiri sono i patroni di una cittadina tedesca, Fulda, che recentemente si è gemellata con la Magliana, a cui è stata dedicata una strada intitolata ‘Maglianastrasse’.
E’ anche interessante la chiesa medievale di S. Passera, lungo la riva del Tevere, costruita intorno al IX secolo, riutilizzando un antico mausoleo romano del II secolo d.C.
Secondo fonti storiche sull’origine del nome di Magliana, nell’XI secolo si parlava di un fundus manlianus posseduto dall’antica famiglia romana dei Manilii o Manlia, da cui molto probabilmente derivò il termine per una successiva corruzione in Magliana.
Risale al XV secolo la destinazione del luogo a territorio di caccia, quando il cardinale Girolamo Riario nel 1480 fece edificare una costruzione in onore del duca di Sassonia per riposarvi dopo le fatiche della caccia.
Innocenzo VIII, trovando il luogo gradito per l’amenità del terreno e la bellezza del paesaggio circostante, ristrutturò gli edifici esistenti e costruì una villa, conosciuta come Castello della Magliana.
I papi che si succedettero ampliarono il castello e lo abbellirono con un giardino e una cappella decorata con affreschi della scuola di Raffaello dedicata a S. Giovanni Battista, da cui il nome odierno del vicino ospedale dei Cavalieri di Malta.
Intorno alla metà del ‘700 la villa papale, in rovina, venne abbandonata.
Dal 1957 è di proprietà del Sovrano Militare Ordine di Malta, che ne ha curato il restauro.
Tra gli anni ’60 e ’70 venne costruita la maggior parte dei ‘casermoni’ della Magliana.
Tutta la zona, situata sette metri sotto l’argine del Tevere, doveva essere reinterrata sino a raggiungere il livello dell’argine stesso.
Il Comune diede il permesso di costruire, alla sola condizione di sottoscrivere un atto d’obbligo che impegnava i costruttori a reinterrare i due primi piani dei palazzi in epoca successiva, accordo che non fu mai rispettato.
Furono così realizzati due piani in più rispetto a quelli previsti. Non si costruirono invece strade, fogne, scuole, campi sportivi e soprattutto niente verde.
Dal dopoguerra ad oggi la periferia di Roma ha cambiato fisionomia: via della Magliana Nuova è una sorta di diramazione di via della Magliana, creata per smaltire il grosso traffico della strada principale.
La costruzione della stazione ferroviaria di Villa Bonelli ha reso più agevoli i collegamenti col centro della città.
Tuttavia nonostante il traffico, la viabilità in tilt, il cemento armato dei palazzi costruiti uno addosso all’altro, c’è un ricco patrimonio artistico ed ambientale da rivalutare.
La programmata realizzazione del parco di S. Passera lungo il Tevere, con la relativa pista ciclabile, dovrebbe dotare il quartiere di una vasta zona attrezzata a servizi e a verde pubblico.
Dagli ultimi anni novanta la zona ha acquisito nuovo valore grazie, soprattutto, ad un evidente calo del suo tasso di criminalità e ad una riqualificazione urbana che ne fa un quartiere vivibile.
Nell’ambito del progetto Centopiazze, è stata sistemata a giardino l’area tra via Sillano e via Castiglion Fibocchi.
Inoltre è stata creata la Piazza De André al centro del quartiere, sede del Premio Fabrizio De André dedicato alla musica italiana d’autore.